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Individuato dalla Polizia di Stato truffatore seriale

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Attività di polizia giudiziaria

Professava “onestà” su Facebook, ma nel mentre truffava anziane vittime indifese. In pochi mesi ben sette truffe per 270.000 euro

Gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Padova, con l’ausilio della Polizia di Stato di Napoli ha dato esecuzione ad un’ordinanza con la quale il G.I.P. del Tribunale di Padova, su istanza della locale Procura, ha disposto la misura dell’obbligo di dimora nei confronti di un 47enne di Marano di Napoli, già pregiudicato per reati contro il patrimonio, gravemente indiziato di plurime truffe ai danni di persone anziane.

L’uomo, sulla base degli elementi acquisiti nel corso dell’attività d’indagine svolta dalla Squadra Mobile di Padova, è ritenuto l’autore, in concorso con altri soggetti al momento rimasti ignoti, di ben sette episodi di truffa ai danni di anziani (un uomo e sei  donne, la più anziana delle quali di 101 anni, considerati vulnerabili proprio in ragione dell’età avanzata) commessi a Padova tra il settembre 2022 ed il marzo 2023, tutte con il medesimo modus operandi: la vittima veniva contattata telefonicamente da un soggetto che, fingendosi “carabiniere” o “avvocato”, la induceva a credere che un parente era rimasto coinvolto in un incidente stradale e che era necessario un aiuto economico per evitare conseguenze penali.

Raggirate in tal modo le vittime, un secondo soggetto, individuato dai poliziotti nel 47enne, si recava a casa delle stesse vittime presentandosi come collaboratore del finto carabiniere od avvocato e ritirando il denaro ed i gioielli richiesti a titolo di cauzione. Per l'intera durata del fatto criminoso, la linea telefonica fissa delle vittime ed eventualmente anche quella mobile veniva mantenuta occupata per impedire che potessero contattare i propri parenti o chiedere aiuto a terzi. Nei sette casi contestati sono stati complessivamente asportati alle anziane vittime contanti e gioielli per oltre 275.000 euro.

L’indagine ha preso avvio a seguito di una denuncia resa nel settembre 2022 da una 72enne di Padova, cui ne sarebbero seguite delle altre, tutte in relazione ad analoghe truffe. Individuato il modus operandi comune ai singoli episodi, ed interessata la Procura della Repubblica, gli investigatori della Squadra Mobile, hanno avviato una certosina attività di ricerca ed acquisizione di immagini delle telecamere di sorveglianza cittadine e private, ad analizzare i tabulati telefonici, nonché ad effettuare ripetuti servizi di osservazione e pedinamento, tutto ciò al fine di individuare gli autori delle truffe denunciate.

Dal raffronto delle numerose immagini acquisite in relazione a ciascuno degli episodi denunciati, i poliziotti hanno evidenziato la perfetta sovrapponibilità del soggetto ritratto in tutti i fotogrammi, già descritto dalle vittime pressoché in maniera identica. A tradirlo il berretto tipo coppola e gli occhiali da vista, ed in ultimo il nome col quale si presentava alle vittime, ogni volta diverso ma di fatto un’evidente storpiatura del suo nome e cognomi. La certa identificazione del 47enne è stata possibile in prima battuta grazie al “confronto fisionomico” effettuato dalla Polizia Scientifica di Padova, e successivamente avvalorata anche dall'analisi dei tabulati telefonici di un’utenza che risultava al medesimo riconducibile; utenza che i giorni delle truffe, dopo aver agganciato celle di Marano di Napoli (città di residenza) risultava localizzarsi proprio a Padova.

Per il Giudice è stata evidente la premeditazione e la pianificazione di ogni singolo episodio delittuoso, ovvero l'individuazione da parte dell’indagato delle vittime in località distanti dalla propria dimora, e poi la realizzazione di uno scenario apparentemente reale e credibile (grazie al quale le vittime sono state ingannate e convinte a far entrare in casa lo sconosciuto e persino a consegnargli tutti i valori).

Il 47enne non risulta svolgere alcuna attività lavorativa lecita dal 2019, traendo i propri mezzi di sussistenza proprio dalla realizzazione di delitti contro il patrimonio.

Sulla sua pagina Facebook durante il periodo delle truffe, quando ancora i poliziotti della Squadra Mobile tentavano di delinearne il profilo fino a individuarne le generalità esatte, l’uomo pubblicava un post con su riportata la frase “L’amore e l’amicizia sbocciano dove le persone sono oneste”. Per lui è stata disposta la misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di residenza con prescrizione di non allontanarsene nelle ore serali e notturne.

Sale così a sette il numero di truffatori individuati dalla Polizia di Stato di Padova in appena tre mesi. La maggior parte di loro, già sottoposti a misura cautelare, hanno raggiunto le province del nord ove commettere le truffe violando anche gli arresti domiciliari.


04/11/2023

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