L’Ufficio Immigrazione della Questura di Macerata ha segnalato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Macerata 5 cittadini extracomunitari di nazionalità cinese quasi tutti residenti in provincia, per il reato di cui all’art. 5 comma 8 bis del D.L.286/98 poiché, al fine di determinare il rilascio del permesso di soggiorno CE attualmente denominato UE per soggiornanti di lungo periodo, avevano prodotto a corredo dell’istanza una attestazione di superamento del test di lingua italiana risultato contraffatto.
La richiesta di permesso di soggiorno CE può essere presentata da cittadini extracomunitari:
- regolarmente soggiornanti da cinque anni;
- che non abbiano riportato condanne per gravi specifici reati;
- che siano in possesso di un reddito non inferiore all’importo dell’assegno annuo sociale pari a 5.800 euro e di un alloggio idoneo;
- che siano in grado di presentare un attestato di superamento del test di conoscenza della lingua italiana ai sensi dell’art.2 bis dello stesso Testo Unico.
Tutti i certificati, apparentemente rilasciati da due Istituti autorizzati dal Ministero dell’Interno e che da accertamenti espletati sono risultati estranei alla vicenda, sono risultati successivamente contraffatti come comunicato dagli stessi enti certificatori ed è stato appurato che i certificati erano stati scaricati da Internet e successivamente contraffatti con l’inserimento dei dati degli interessati.
I certificati attestanti la conoscenza della lingua italiana, come già detto, vengono rilasciati da Istituti riconosciuti e abilitati dal Ministero dell’Interno e con il nuovo Decreto Salvini, è necessario anche per l’ottenimento della cittadinanza.
Le indagini operate dall’Ufficio Immigrazione della Questura di Macerata, diretto dal Vice Questore Dr. Maurizio MARCUCCI sono scattate in quanto era stato notato dagli agenti del’Ufficio Immigrazione, un particolare aumento delle richieste di permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo da parte di cittadini cinesi provenienti anche da altre province. Inoltre i cittadini cinesi che avevano presentato le istanze volte al rilascio del permesso di soggiorno non parlavano assolutamente italiano e facendo delle verifiche a campione, era stato notato che i certificati, apparentemente rilasciati dai due istituti di Perugia e Milano (assolutamente ignari), erano compilati in modo da destare forti sospetti circa la loro autenticità. Nel corso delle indagini, si è accertato infatti che i suddetti cittadini cinesi, avevano scaricato gli attestati da Internet.
Sono in corso ulteriori accertamenti su alcune altre decine di istanze sempre presentate nell’ultimo periodo da cittadini cinesi.