La Squadra Mobile della Questura di Lodi ha denunciato per associazione a delinquere finalizzata alla commissione di truffe ai danni di persone anziane un sodalizio formato da otto persone.
Ai componenti, tutti provenienti da Milano e dal suo hinterland, sono state addebitati quattordici colpi attuando il metodo del cosiddetto “finto marinaio”.
Il modus operandi era pressoché lo stesso: ogni mattina, dopo essersi riuniti in un bar di Milano, si spostavano in alcune città del Piemonte e della Lombardia nei giorni di mercato, e comunque sempre vicino ad uffici postali, scegliendo come vittime persone anziane e sole.
Un componente della banda avvicinava la vittima con un pretesto e, parlando un inglese misto spagnolo, affermava di essere un marinaio finlandese che chiedeva aiuto.
Contestualmente, si avvicinava un complice che si spacciava per un dipendente di Poste Italiane, il quale offriva il suo aiuto alla vittima per capire di cosa avesse bisogno il finto marinaio.
Dopo un breve colloquio, intuivano che aveva bisogno di imbarcarsi e mostrava dei gioielli da poter vendere per acquistare il biglietto. Il finto postino si offriva per farli valutare in una vicina gioielleria.
Ritornava poco dopo con un terzo uomo che, fingendosi orefice, stimava il valore di quei gioielli in 12.000 euro offrendosi di acquistarli, ma che avrebbe dovuto aspettare due ore per poter recuperare il denaro.
Il finto dipendente delle Poste proponeva allora alla vittima di fare un acquisto in coppia per poi rivendere il tutto al finto gioielliere; si allontanava e tornava poco dopo con una busta contenente banconote, naturalmente false, per il valore di 10.000 euro. Intanto, la vittima prelevava 1.400 euro in contanti e insieme li consegnavano al finto marinaio il quale in cambio consegnava il sacchetto contenente i gioielli.
Il finto postino si offriva, poi, di accompagnarlo in stazione invitando la vittima ad attenderlo vicino la gioielleria con il sacchetto dei preziosi da rivendere al finto gioielliere. Ma ovviamente l’attesa risultava vana.
Un quarto componente della banda assisteva a tutte le fasi della truffa facendo da palo.
Gli investigatori, dopo aver individuato il loro punto d’incontro, hanno seguito i malfattori riprendendoli nel pieno delle loro attività.
L’epilogo della vicenda è avvenuto a Lodi, dove sono stati bloccati dagli agenti della Squadra Mobile mentre ponevano in essere una delle loro truffe.