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Tre giovani denunciati in stato di libertà

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Accusati di lesioni personali aggravate ed estorsione

Hanno chiamato la vittima sulla propria utenza cellulare, preannunciando che sarebbero andati a casa sua per ottenere la restituzione di una somma di denaro. Effettivamente due trentenni ed un quarantenne, tutti romani, si sono presentati sotto casa della vittima, un coetaneo aquilano e quando lo stesso è uscito per incontrare un familiare, lo hanno affrontato chiedendogli la restituzione dei soldi. Al diniego del giovane, i tre lo hanno picchiato con calci e pugni ed analoga sorte è toccata al familiare, il quale, per sfuggire alle grinfie degli aggressori, ha consegnato loro la somma di 50 €uro, tutto il denaro che al momento aveva in tasca.

Il giovane ed il congiunto si sono portati poi presso l'Ospedale S. Salvatore per le cure del caso, e dopo, in Questura per sporgere denuncia contro ignoti, visto che entrambi hanno detto di non conoscere gli aggressori, i quali, però, dopo accurate indagini, sono stati identificati:

trattasi di:

M. (cognome) S. (nome), di Latina, ivi residente, classe 1982, con pregiudizi di assuntore di sostanze stupefacenti;

B. (cognome) T. (nome), di Roma, residente a Colleferro (RM), classe 1980 con pregiudizi di assuntore di sostanze stupefacenti;

C. (cognome) S. (nome) di Roma, ivi residente, classe 1974, incensurato.

Il personale della Sezione "Reati contro la persona, in danno di minori e reati sessuali" della Squadra Mobile, li ha deferiti alla Procura della Repubblica di L'Aquila con l'accusa di lesioni personali aggravate ed estorsione.

Il giovane aquilano malmenato ha denunciato di aver dapprima ricevuto una telefonata da un numero sconosciuto, nella quale l'interlocutore gli preannunciava che si sarebbe recato presso la sua abitazione per riscuotere la somma di denaro a lui dovuta. Dopo qualche ora, a tarda sera, uscito da casa con un familiare, si trovava davanti tre individui, ch immediatamente gli chiedevano il presunto credito vantato.

Alla reiterata richiesta di denaro il giovane avrebbe risposto negativamente e sarebbe salito a bordo dell'auto condotta dal familiare. A questo punto i tre aggressori avrebbero aperto gli sportelli dell'auto afferrandolo e tirandolo fuori dall'abitacolo. Il giovane avrebbe tentato la fuga ma cadendo sarebbe stato raggiunto dai tre che iniziavano a percuoterlo. Il familiare del ragazzo, a quel punto, sarebbe sceso dall'auto ed avrebbe cercato, invano, di aiutare il giovane, venendo egli stesso aggredito e costretto a consegnare la somma di denaro pretesa dai tre, di cui, però, al momento non aveva disponibilità; pertanto, dava loro solo la somma di 50 €uro.

Le grida di aiuto dei due mettevano in fuga i tre aggressori ed i malcapitati si recavano dapprima presso il Pronto Soccorso del locale Ospedale Civile, dove venivano sottoposti ad esami e cure e poi in Questura per la denuncia.

Le indagini da subito difficoltose, vista la reticenza del giovane aquilano, il quale ha sempre dichiarato di non conoscere i suoi aggressori né, tantomeno, di sapere il motivo per cui gli stessi pretendessero da lui dei soldi, parrebbe essersi trattato comunque di un'obbligazione naturale, lecita o illecita che sia, si sono sviluppate attraverso l'esame dei tabulati telefonici della vittima, da successive individuazioni fotografiche e dalle testimonianze.

I 3 sono stati in questi giorni, avvisati della conclusione delle indagini dal titolare delle indagini il P.M. Dr.ssa S. CICCARELLI.


28/03/2014

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