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Imperia: stalker rompe un ombrello sulla schiena della ex fidanzata e minaccia anche la ex “suocera”. La Polizia di Stato mette fine ai soprusi.

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Stalking

 

            Ha messo in atto per quasi un anno ogni genere di sopruso ai danni della ex fidanzata ed anche della madre di quest’ultima, addirittura minacciandole di morte.

 

            La Polizia di Stato di Imperia, eseguendo il provvedimento emesso dal GIP di Imperia su richiesta della locale Procura della Repubblica, ha notificato ad un 43enne originario della provincia di Torino, residente ad Imperia, il divieto di avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla persona offesa (quali la casa ed il luogo di lavoro), misura che in caso di violazione potrà essere aggravata finanche con il carcere.

 

            Lo stalker aveva intrattenuto con la sua vittima una relazione sentimentale durata circa un decennio, ma dopo essere stato “lasciato” non ha più dato pace alla sua ex, tempestandola quotidianamente di telefonate e messaggi (almeno 15/20 ed addirittura anche 30 in un solo giorno) con cui le chiedeva insistentemente di riallacciare la relazione amorosa interrotta.

 

            Tutti i giorni si presentava sul luogo di lavoro della donna, la offendeva, la minacciava di morte – in una circostanza anche con un martello ed un coltello al seguito – e le chiedeva dei soldi.

 

            In diverse occasioni apponeva scritte offensive sui muri, sui cassonetti e sui segnali stradali, oltre che sull’autovettura della sua ex “suocera”; in un caso, nel negozio di quest’ultima – ove già si era più volte reso responsabile di minacce ed ingiurie, anche presentandosi palesemente ubriaco – addirittura lanciava escrementi di cane sulla merce in vendita.

 

            Ma soprusi e molestie non si limitavano ad atteggiamenti minacciosi, essendo spesso accompagnati da atti violenti: in diverse circostanze, danneggiava l’autovettura della sua ex, tagliandone gli pneumatici, infrangeva con un sasso un vetro della porta di ingresso al negozio in cui la donna lavora e la percuoteva (in un caso, colpendola ripetutamente al volto e sul corpo con un ombrello fino a romperlo).

 

 

            Per tali fatti, che avevano ingenerato nella vittima un grave e perdurante stato di ansia ed il fondato timore per la propria incolumità, la donna aveva deciso di denunciare il suo stalker, che, come documentato dai numerosi interventi effettuati dalle pattuglie della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri, non le dava più pace.

 

            Ancora una volta è stato raccolto l’invito che il Questore Capocasa rivolge come un mantra a tutte le donne vittime di violenza: “Uscite dal silenzio e dalla vergogna – Aiutateci ad Aiutarvi – Denunciate!!”.


04/10/2018

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