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RICERCATI PER TRAFFICO INTERNAZIONALE DI STUPEFACENTI TENTANO DI LASCIARE IL TERRITORIO NAZIONALE ARRESTATI DALLA POLIZIA DI STATO A VENTIMIGLIA

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RICERCATI PER TRAFFICO INTERNAZIONALE DI STUPEFACENTI TENTANO DI LASCIARE IL TERRITORIO NAZIONALE ARRESTATI DALLA POLIZIA DI STATO A VENTIMIGLIA

RICERCATI PER TRAFFICO INTERNAZIONALE DI STUPEFACENTI TENTANO DI LASCIARE IL TERRITORIO NAZIONALE ARRESTATI DALLA POLIZIA DI STATO A VENTIMIGLIA

Un’altra importante operazione di Polizia è stata messa a segno nella giornata odierna dal personale della Polizia di Frontiera di Ventimiglia, che, ancora una volta, ha  consegnato nelle mani della Giustizia malviventi privi di scrupoli.

              Frutto di questi due importanti arresti sono gli  incessanti  e approfonditi controlli posti in essere lungo la linea confinaria e la ferma volontà di contrastare fattivamente ogni forma di criminalità,  così come costantemente auspicato dai vertici della Polizia di Stato ed in particolare dal Direttore della 1 Zona di Torino e dal Questore di Imperia.

           Gli arresti in questione sono avvenuti nelle prime ore del pomeriggio a seguito di una serie di controlli effettuati nei pressi della barriera autostradale. Autovetture e pullman, coi rispettivi passeggeri, sono passati sotto la “lente di ingrandimento” di solerti poliziotti e i risultati non si sono fatti attendere….  Proprio su un autobus di linea partito dal centro Italia e diretto in Francia, venivano controllate numerosissime persone; tra queste, non sfuggivano agli occhi attenti e “indagatori” degli Agenti, due stranieri intenti a parlare tra loro. Grandi bagagli e  passaporti siriani attiravano  l’attenzione degli Operatori di Polizia che decidevano di approfondire i controlli mediante apposite verifiche strumentali e infoinvestigative.

Condotti in Ufficio, si scopriva che  i due siriani KHALIL Mohamad di anni 26 e BENSHI Ahmad Izaldin di anni 24,  risultavano da ricercare in quanto, all’atto dell’emissione in data 7 corrente mese, da parte della Corte di Appello di Cagliari della misura cautelare della custodia in carcere per  aver fatto   parte di una associazione a delinquere dedita al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, si erano resi irreperibili.

All’epoca dei fatti,  ovvero ottobre 2015,    fu una  operazione condotta dalla Guardia di Finanza,   a portare  al sequestro di 20 tonnellate di hashish rinvenute a bordo della nave JUPITER,  battente bandiera delle Isole Cook, diretta in Libano,  bloccata nel Canale di Sardegna.

 

 

 

            Oltre   820  furono i  pacchi di hashish – per un valore di oltre 200 milioni di euro -   rinvenuti  all’interno dei cassoni di zavorra di prua, protetti da un’angusta intercapedine ricavata fra la chiglia esterna della nave e lo spazio interno che, normalmente e  all’occorrenza,  viene riempito d’acqua per il bilanciamento del carico.

           Per le indagini  furono preziose le collaborazioni avviate con  la Direzione Centrale per i Servizi antidroga (Dcsa), il Maritime Analysis ad Operations Centre - Narcotics (Maoc-N) di Lisbona, il Ceclad ed Ocrtis francesi, Europol e la Guardia Civil spagnola,  che permisero di seguire  tutti gli spostamenti lungo le varie rotte, dalla sua partenza dalla Spagna.

    A seguito di ciò dieci  stranieri,  tutti di nazionalità     siriana ,    ovvero il comandante  Mohamad Dib  e i membri dell'equipaggio  Ali Dib,   Sulaiman Dib,  Ibrahim Khalifeh,  Mahmoud Raiyes,  Mustafa Oustah,  Mohamed Mahfouz Rahwan,  Khalil Mohamad,  Salim Abdulrahman   e  Benshi Ahmad Izaldin finirono in carcere con l’accusa di traffico internazionale di sostanze stupefacenti via mare, in concorso con altri.

 

       Dopo aver scontato un lungo periodo di detenzione, si trovarono tutti in stato di libertà in attesa del processo di appello. 

       Con sentenza di primo grado, emessa nel marzo 2017, i cinque soggetti erano stati condannati a pene tra i 12 e i 7 anni e 8 mesi di reclusione, poiché ritenuti facenti parte  dell’associazione transnazionale finalizzata alla detenzione, al trasporto via mare ed alla cessione di ingenti quantitativi di sostanza stupefacente.

 

      Ritenendo il serio pericolo di fuga connesso alla rilevante pena nel giudizio di primo grado, la Corte d’Appello di Cagliari ha emesso, in data 7 maggio 2018, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.

       Nella giornata di ieri la Guardia di Finanza di Cagliari ha rintracciato tre dei cinque ricercati che sono stati condotti in carcere.

      

       Per quanto riguarda i due giovanissimi  siriani arrestati dalla Polizia di Frontiera a Ventimiglia, si è appreso che gli stessi, in sede riesame, furono scarcerati per annullamento della pena in relazione ad uno dei due delitti addebitati  in merito al traffico  internazionale di  stupefacenti.   Successivamente però, veniva provata la loro colpevolezza e pertanto veniva sollecitata dal Procuratore Generale di Cagliari l’applicazione della misura cautelare in relazione al pericolo di fuga per sottrarsi alle  rilevanti pene detentive a ciascuno di loro inflitte,  fuga che realmente è stata posta in essere dai due stranieri ma fortunatamente fermata in tempo dagli Agenti di Frontiera.

Al termine delle formalità di rito di due arrestati sono stati condotti alla Casa Circondariale di Imperia.

 

 


09/05/2018

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