Lo scorso martedì 29 gennaio, presso il Teatro Comunale “Giuseppe Verdi” di Gorizia, si è tenuta la presentazione del libro “Guardie”.
E’ stata un’occasione importante per fare memoria di uno dei nostri tempi più bui, quello del terrorismo, attraverso il ricordo delle tantissime “guardie” cadute. Senza retorica, senza il facile ricorso a suggestioni emotive ma attraverso un ricordo asciutto ed oggettivo. Senza distinzioni tra eversione di destra o di sinistra, tra criminalità comune o organizzata, senza distinzioni di appartenenza alle diverse forze di polizia.
Ecco, una delle più importanti riflessioni su questo libro, struggente proprio per la sua essenzialità nel ripercorrere le tante vite spezzate violentemente, è quello di essere stato concepito e realizzato senza fare distinguo, senza voler rendere qualcosa più grave o qualcuno più importante. Perché quando si indossa una divisa, un'uniforme, e si viene uccisi per mano di criminali l’essenza è quella della difesa estrema della democrazia.
La presentazione del libro “Guardie” è stata anche uno strumento importante per capire quello che stiamo vivendo oggi.
Le recenti scritte ingiuriose contro Guido Rossa, le apparizioni più o meno estemporanee di stelle a cinque punte, il clima di tensione e di profonda spaccatura che sembra vivere il nostro Paese oggi, rende ancora più importante lo studio del nostro passato più recente e tragico per evitare di ripercorrere e riprecipitare in nuovi anni di piombo.
Anni che ancora ci vedono impegnati in prima linea, come dimostra l'attualissima vicenda di Cesare Battisti, affinché tutti i protagonisti negativi possano espiare le pene passate in giudicato perché, come affermato nei giorni scorsi dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella proprio con riferimento a questi fatti "La democrazia è anche questo".
Nella prestigiosa cornice del Teatro “Verdi”, oltre agli autori del libro Ansoino Andreassi e Daniele Reperto, era presente Eugenio Spina, Dirigente Superiore della Polizia di Stato e direttore del servizio per il contrasto del l’estremismo e del terrorismo interno.
La manifestazione è stata poi “certificata” dalla presenza e dagli interventi delle massime autorità cittadine e provinciali; dal Prefetto di Gorizia, Massimo Marchesiello, al Sindaco Rodolfo Ziberna ed il Questore, Lorenzo Pillinini.
Una occasione straordinariamente importante per una provincia che oltre 45 anni fa fu duramente colpita con la strage di Peteano. Una strage che nelle sue vicende giudiziarie riassume in sè tutte le drammatiche contraddizioni di quegli anni che è compito di ognuno è ciascuno ricordare per impedirne il ritorno.