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Stato dell’immigrazione nella provincia di Frosinone

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Dr Bertolotti

Conferenza stampa sull’immigrazione nella provincia di Frosinone, venerdi’ 07 gennaio 2011

La provincia di Frosinone, tradizionalmente terra di lavoro, vive ad oggi una situazione di cospicua presenza di cittadini stranieri, oltre 20.000 che, in linea con i dati nazionali, rappresentano oltre il 10 % della forza lavoro.

Nell'ultimo decennio, si è registrato un aumento di oltre l'80% di presenze favorite dall'entrata nell'Unione Europea e, quindi, nel libero mercato del lavoro, di paesi quali la Polonia, la Romania e la Bulgaria le cui comunità in provincia sono state da sempre cospicue.

Due fenomeni risaltano all'attenzione per meglio comprendere la penetrazione sul territorio delle comunità straniere: il primo legato alla strutturazione dei nuclei familiari nelle città in cui le nuove comunità si sono insediate; il secondo è legato al mercato del lavoro in un contesto in cui "la seconda generazione di lavoratori" diventa in molti casi titolare d'impresa ed assume o chiama dall'estero altri connazionali.

Dall'analisi della prima fenomenologia che interessa maggiormente le comunità dei paesi dell'est europeo come Romania, Ucraina, Lettonia, Russia…, si evidenzia un tipo di immigrazione non dissimile dai flussi di Italiani che nei primi anni del ventesimo secolo sono partiti per gli Stati Uniti; infatti molte etnie, composte ormai da migliaia di persone, si appoggiano a tre, quattro, famiglie principali strutturate in modo patriarcale, che accolgono o invitano i connazionali, giunti sul territorio e li seguono in tutti gli aspetti della vita sociale, dalla sistemazione alloggiativa, alla sistemazione dei figli minori, all'inserimento nel mercato del lavoro.

Esempi del genere li abbiamo soprattutto nel capoluogo, in Ferentino, Alatri, Anagni, Isola del Liri.

L'altro aspetto più marcatamente legato al mondo del lavoro, fa riferimento alle etnie provenienti dall'Albania e dai Paesi africani che si affacciano sul Mediterraneo con maggiore prevalenza del Marocco, molti tra questi lavoratori sono divenuti titolari d'impresa e assumono loro connazionali richiamandoli durante il periodo del decreto flussi annuale o stagionale (presenza nell'area sud della provincia).

E' proprio da un'attenta analisi di questi fenomeni che nasce l'attività di monitoraggio e controllo delle istituzioni; la Questura di Frosinone coordinata dalla Prefettura UTG, tramite l'Ufficio Immigrazione è infatti punto di raccolta, di tutti i dati relativi ai cittadini extrcomunitari ai fini del rilascio del permesso di soggiorno.

La Questura interagisce quotidianamente con Carabinieri, Guardia di Finanza, Ispettorato del lavoro, Agenzia delle Entrate, INPS, ASL e Comuni, cercando di garantire che ogni aspetto della presenza sul territorio degli extracomunitari sia conforme alla legge ed avvenga nel pieno rispetto di quei requisiti di dignità e decoro propri di un paese civile.

In tale contesto frequentemente vengono effettuati dei controlli nei cantieri per verificare il rispetto delle norme sulla sicurezza degli ambienti di lavoro e la regolarità sulla posizione del soggiorno dei lavoratori.

Sono stati intensificati i controlli su tutti i datori di lavoro che assumono più persone, onde verificare la capacità economica dell'azienda (fenomeno delle assunzioni solo nominali) e la veridicità delle dichiarazioni ( fenomeni di cittadini che non hanno richiesto lavoratori extracomunitari).

Ulteriore aspetto dell'attività dell'Ufficio Immigrazione è il contrasto all'immigrazione clandestina ed alla criminalità extracomunitaria; particolare attenzione, in collaborazione con l'A. G. e la Squadra mobile, è prestata a tutti quei fenomeni legati allo spaccio di sostanze stupefacenti e allo sfruttamento della prostituzione, eventi criminali in cui si distinguono in particolare alcune frange delle etnie dell'Est Europa e dei paesi del Centro Africa.

Per effetto di tale attività nell'ultimo anno questo Ufficio ha emesso oltre trecento provvedimenti di accompagnamento alla frontiera a seguito di altrettanti provvedimenti di espulsione, e novecento denuncie all'AG riguardanti extracomunitari.

Alta è l'attenzione anche sui fenomeni di microcriminalità e criminalità predatoria da parte di extracomunitari, nonché ai fenomeni di favoreggiamento all'immigrazione clandestina ed alla tratta di esseri umani in stretta collaborazione e supporto agli organi investigativi provinciali e nazionali.

In ultimo è interessante evidenziare come la criminalità all'interno delle varie etnie si sia "specializzata" nella gestione delle attività delinquenziali.

Nel particolare si osserva che la prostituzione nelle strade è divisa tra bande provenienti prevalentemente dall'est europeo e dai paesi del centro Africa, negli appartamenti tale attività è spesso gestita da malviventi di origine cinese, le prostitute provengono generalmente dai rispettivi paesi di appartenenza.

La criminalità predatoria che effettua furti di auto ed in appartamento ha generalmente origine in soggetti di origine rumena.

Il traffico e lo spaccio di sostanza stupefacenti vede impegnati in numero significante criminali albanesi.


07/01/2011

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