“Bullismo e cyberbullismo, cosa fare?……” A questa domanda ha risposto il Direttore Tecnico Capo Psicologo della Polizia di Stato dott.ssa Cristina Pagliarosi, sempre in prima linea nella lotta ai comportamenti devianti, nell’incontro tenutosi a Supino, presso la sede dell’ Istituto Comprensivo.
Con la numerosissima platea, costituita da 4 classi, 2 di seconda e 2 di terza Media, è stata analizzata la tematica con la tecnica dell’empatia, ossia attraverso l’esercizio di mettersi nei panni dell’altro, per valutare l’impatto che si ha sull’ “oggetto” della nostra attenzione, perché solo attraverso l’intelligenza emotiva, di cui l’empatia fa parte, si può essere dei “vincenti” nella vita.
In quest’ottica sono state analizzate le conseguenze dell’uso improprio del selfie e della diffusione di materiale in rete con lo scopo di diffamare e denigrare.
L’attenzione è stata diretta sulla scelta consapevole di un’azione, attraverso cui si esprime ciò che si desidera essere nella società.
L’adulto, in questo contesto, ha il preciso compito di diffondere il senso della legalità con l’auspicio che la giovane generazione scelga per il rispetto della regola: soltanto la regola garantisce la sicurezza propria ed altrui.
Pertanto, chi sceglie consapevolmente di violare la regola, deve essere consapevole anche delle conseguenze che derivano dall’atto “illegale”.
Negli adolescenti accade di sovente, afferma la psicologa, di disattendere con un atteggiamento di “controdipendenza” le regole fornite dall’adulto, con l’idea di realizzare, così, la propria autonomia.
E’ necessario, piuttosto, che il ragazzo interiorizzi il messaggio veicolato dall’adulto, perchè l’adesione alla regola o la rottura con la regola è espressione comunque del sé, intesa, in ogni caso, come scelta consapevole ed autodeterminata.
È la “scelta” che esprime l’immagine sociale di sé .