Questura di Caltanissetta

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Sono io il vero erede di Totò Riina. Contestate 34 ipotesi di reato a un 17enne

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Un momento della conferenza stampa in questura

Arrestato dalla Squadra Mobile per violenza sessuale, stalking, violenza privata, sequestro di persona e incendio di autovetture.

Nel capoluogo nisseno ieri i poliziotti della Squadra Mobile e della Sezione di P.G. presso la Procura per i minorenni hanno arrestato un ragazzo di diciassette anni accusato di violenza sessuale nei confronti di una minore, stalking, violenza privata, sequestro di persona e incendio di autovetture, in esecuzione a una ordinanza di custodia in carcere emessa dal GIP presso il Tribunale per i Minorenni, su richiesta della Procura. Le indagini hanno avuto inizio nel maggio del 2016 dopo una segnalazione, pervenuta sulla linea 113, di due giovani che stavano dando fuoco un'auto. Nell’occorso la volante fermava due minori e nel portafogli di uno di essi trovava un foglietto, sul quale erano annotati i modelli di venti autovetture e di due ciclomotori. Accanto ai primi tre modelli c'era scritto “fatto” e corrispondevano a macchine incendiate nel Comune di Caltanissetta nello stesso mese di maggio 2016. Le successive indagini hanno permesso di accertare che i proprietari delle auto bruciate erano tutti di parenti e amici della ex fidanzata del minore che, grazie all'intervento del fratello, aveva posto fine alla sua relazione con l'arrestato. Il minore si era servito di vari ragazzini  di età inferiore ai 14 anni che era riuscito ad asservire totalmente al proprio volere con continue minacce e atti di inaudita violenza. Gli avvertimenti in pieno stile mafioso erano stati indirizzati anche ai genitori dei predetti minori, dando fuoco alle loro auto, introducendosi in casa e lasciando scritte sulle pareti, fino al punto da costringerli a lasciare la città di Caltanissetta. Per un minorenne la procura nissena ha chiesto, in via cautelativa, l'inserimento in una comunità lontana dal territorio. L'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip ha contestato il sequestro di persona, consumato e tentato, ai danni di due ragazzini, e reiterate violenze sessuali ai danni di una minore, riconoscendo, al contempo, la fondatezza di ben 34 ipotesi di reato tra cui quattro condotte di atti persecutori e sei atti incendiari di altrettante vetture. Nel cellulare dell’arrestato sono stati trovati diversi file riguardanti le sue “imprese” e una delle cartelle era stata denominata “Totò Riina, sono io il vero erede”.


26/09/2018

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