Questura di Caltanissetta

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Sequestrati un immobile e 43.000 mq. di terreni a mafioso di Niscemi

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A seguito di proposta inoltrata dal Questore alla Sezione M.P. del Tribunale di Caltanissetta

In data odierna i poliziotti della Sezione Misure di Prevenzione della Questura di Caltanissetta hanno eseguito il decreto di sequestro, emesso in data 24.6.2013, dal Tribunale di Caltanissetta - Sezione Misure di Prevenzione, propedeutico alla confisca, ex art. 20 del Codice Antimafia, di alcuni beni riconducibili direttamente o indirettamente a Giugno Giancarlo Maria Lucio, nato a Niscemi (CL) l'1.1.1959, pregiudicato, in atto detenuto presso la Casa Circondariale di Novara, sottoposto al regime detentivo speciale di cui all'art. 41 bis O.P., il cui valore ammonta a diverse centinaia di migliaia di euro. In particolare sono stati sequestrati: Fabbricato (Cat.A/4), sito in Niscemi via XX Settembre nr. 101/103, intestato a Patti Giuseppa Angela Maria (coniuge di Giugno Giancarlo) Terreni, siti in territorio di Caltagirone contrada Poggio Diana, seminativi e uliveti, della superficie totale di circa 43.000 mq., intestati a Giugno Giuseppe Maria Francesco (figlio di Giugno Giancarlo) N.3 macchine operatrici agricole, intestate all'Azienda Agricola sita in C/da Poggio Diana di proprietà di Giugno Giancarlo e Patti Giuseppa N.2 ciclomotori, Piaggio intestati a Giugno Giancarlo Giugno Giancarlo, è stato più volte tratto in arresto nell'ambito delle operazioni di polizia denominate "Leopardo" (anno 1992), "Rinascita" (1992), "Ricostruzione" (2001), "Apogeo" (2004), "Plebis" (2007), "Rewind" (2013), eseguite da personale di questa Squadra Mobile, poiché sottoposto ad indagini per associazione mafiosa, estorsioni, omicidio e danneggiamenti vari, con l'aggravante di aver fatto parte dell'associazione mafiosa denominata "cosa nostra", con il compito di avere promosso, diretto ed organizzato l'associazione stessa. Con sentenza del 15.4.1999 della Corte di Appello di Caltanissetta, irrevocabile il 26.5.2001, è stato condannato alla pena di anni 8 di reclusione, poiché riconosciuto colpevole del delitto di associazione mafiosa, nonché è stato condannato il 23.3.2004 con sentenza della Corte di Appello di Catania, divenuta irrevocabile l'8.4.2004, alla pena di anni 1 e mesi 8 di reclusione per associazione mafiosa ed estorsione in concorso. Inoltre, con sentenza del 13.5.2004 della Corte di Appello di Caltanissetta, divenuta irrevocabile il 24.12.2004, è stato condannato alla pena di anni 10 di reclusione per associazione per delinquere finalizzata alla al traffico di sostanze stupefacenti. Le indagini patrimoniali esperite da personale della Sezione Misure di Prevenzione della Divisione Anticrimine della Questura di Caltanissetta, hanno consentito al Questore Nicastro di inoltrare, in data 13/06/2013, proposta di sequestro beni, alla locale Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale, ex Decreto Legislativo 159/2011 [Codice Antimafia], mettendo in luce una evidente sproporzione tra il reddito dichiarato dal proposto ed il valore dei beni posseduti.
04/07/2013

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