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Coppia pronta al martirio, italiana indagata e tunisino espulso

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Italiana indagata

La Polizia di Stato a Brescia ha concluso un’indagine collegata al fenomeno della conversione religiosa di giovani donne italiane legate a musulmani con idee estremiste.

Le investigazioni della Digos e della Direzione centrale della polizia di prevenzionehanno scoperto che una cittadina italiana di 30 anni e il marito, cittadino tunisino, si erano radicalizzati tanto da fare espliciti riferimenti al martirio.

La donna è stata indagata per il reato di arruolamento con finalità di terrorismo mentre il marito è stato espulso dal territorio nazionale con provvedimento del ministro dell’Interno.

L’attività investigativa della Polizia ha permesso di ricostruire il percorso di radicalizzazione condotto dalla donna con il supporto del marito.

Lei, nel suo cammino di estremizzazione, aveva iniziato ad indossare il niqab ed usciva raramente solo per incontrare il marito che non viveva con lei nella stessa casa.

Dal controllo dei profili Facebook della coppia, i poliziotti hanno accertato che i due esaltavano il Daesh, il sedicente stato islamico, e la volontà di votarsi al martirio.

Sulla bacheca Facebook, utilizzata per comunicare con il marito, la donna scriveva, dopo essersi mostrata con il niqab di colore nero, “Io vivo qui solo con il mio corpo invece la mia anima e il mio pensiero sono in un posto molto lontano…”   -     “Oh Allah ti chiedo una morte nel tuo sentiero,  e  Ti chiedo una morte nel paese del tuo profeta …Il Paradiso il Paradiso il Paradiso giuro che non ce la faccio ad aspettare…” ed ancora  “…Che Allah ti conceda Shahada (martirio) e un posto nel paradiso”, esternazioni alle quali il marito forniva esplicitamente il proprio consenso.

La ragazza, inoltre, faceva espliciti riferimenti al jihad quando ad esempio scriveva “…Dio dai la tua gloria ai Mujahedin sul tuo sentiero e falli vincitori sulla terra…”.

Nel dicembre 2015 la coppia, senza figli, si era sposata con il rito civile dopo che, nel 2010, i due si erano uniti in matrimonio con rito islamico.

Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati i documenti validi per l’espatrio intestati alla ragazza e vari supporti informatici, su cui sono in corso ulteriori attività di indagine.


08/06/2016

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