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TRUFFA ON-LINE AI DANNI DI UN PUSTERESE

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truffa on line

Pochi giorni fa, i poliziotti del Commissariato di San Candido, indagavano un italiano del centro Italia per avere messo in atto una truffa online ai danni di un abitante di San Candido.

Il fatto, risalente a luglio 2016, così ha inizio: un pusterese trovava, tramite un noto sito di vendita online, una roulotte ad un prezzo molto vantaggioso.

Contattato il venditore, questo informava l’acquirente che la stessa sarebbe stata disponibile solo da fine mese, in quanto aveva problemi di deambulazione e la vendeva solo per motivi di salute, necessitando di fondi per poter acquistare una sedia a rotelle.

E’ da qui che inizia il raggiro del venditore; come si scoprirà dalle indagini, il venditore non aveva assolutamente alcun problema di deambulazione ma tutt’altro.

Da questo punto in poi inizia lo scambio di una serie di messaggi tramite what’s app ed e-mail.

L’acquirente inviava quindi copia del suo CF e documento d’identità affinché potessero essere avviate le pratiche per il cambio proprietà.

Pochi giorni dopo il venditore inviava i dati del conto corrente sul quale versare la somma di 3500,00€.

Veniva quindi effettuato un primo versamento di 2500,00€ e l’acquirente inviava la ricevuta via e-mail.

Il venditore contattava telefonicamente l’altoatesino per informarlo sulla ricezione del bonifico e proporgli la vendita di un auto (di cui inviava foto senza targa visibile) sempre puntando sulla pietà e sulla necessità assoluta di soldi liquidi vista la condizione in cui lo stesso versava.

L’acquirente inviava allora altri 2000,00€ di cui la metà a saldo per l’acquisto della roulotte e la restante somma per l’auto.

Dopo quest’ultima transazione intercorrevano alcune chiamate telefoniche ma poco dopo il venditore spariva senza più rispondere ad e-mail, messaggi o chiamate.

Pertanto il pusterese decideva di presentarsi presso gli uffici del Commissariato di San Candido per presentare denuncia.

A seguito di tutti gli accertamenti del caso, ne risultava che l’e-mail e il numero di cellulare erano intestati a due prestanome e che il conto corrente era associato ad una carta nominativa e ricaricabile del circuito Paypal Card emessa dalla Cartalis che altro non è che un istituto di moneta elettronica.

Gli Agenti, tramite controllo in banca dati, verificavano la veridicità del nome del venditore e subito notavano che tale nome apparteneva ad un soggetto che pochi mesi prima aveva presentato denuncia per sostituzione di persona.

L’indagine svolta dal Commissariato di San Candido si intrecciava quindi con un’indagine del Commissariato di Portogruaro (VE).

In breve il “vero” titolare del nome usato dal falso venditore, pochi mesi prima di luglio, aveva avuto dei contatti con il “nostro falso” venditore per l’acquisto di svariati beni sempre sullo stesso sito di vendita online.

Anche lui aveva inviato tutti i suoi documenti di identità al “nostro finto” venditore.

Questa vendita però si concluse “bene” in quanto non vi fu truffa sull’acquisto dei beni in vendita ma il reato commesso fu quello di sostituzione di persona, perché il venditore si appropriò di tutti i dati dell’acquirente al fine di commettere truffe online spacciandosi per lui.

Da ultimo, gli uomini del Commissariato di San Candido si facevano inviare da Portogruaro le e-mail scambiate in principio tra il “nostro falso” venditore e l’uomo a cui rubò poi l’identità ed alcune foto scambiate su what’s app.

Da un attento confronto delle foto inviate si notava immediatamente una somiglianza netta con le immagini esibite dal punto vendita in cui il “falso venditore” aveva aperto il conto corrente (immagini già in possesso degli uomini del nostro Commissariato).

Ecco come gli uomini del Commissariato di San Candido sono riusciti a indagare il “falso” venditore per truffa on-line.


17/10/2016

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