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Barletta: arrestato un 27enne per violenze in ambito familiare

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L'uomo si è reso responsabile di tentata estorsione aggravata, resistenza a P.U., maltrattamenti, minacce e violenza nei confronti della madre convivente.

La Polizia di Stato a Barletta ha arrestato un 27enne resosi responsabile di tentata estorsione aggravata, resistenza a P.U., maltrattamenti, minacce e violenza nei confronti della propria madre convivente.

La Volante del locale Commissariato di P.S., è intervenuta su richiesta di aiuto di una donna, poiché in un impeto d'ira del figlio, questi era intento a distruggere la loro abitazione.

L'equipaggio appena giunto sul luogo ha trovato la donna in strada, in stato di forte agitazione e d'ansia, mentre discuteva con un giovane che, alla vista degli Agenti, si è allontanato velocemente a bordo di una bicicletta elettrica per le vie limitrofe, facendo perdere le tracce.

La donna, ha riferito agli agenti che il figlio, poco prima, a causa del diniego ricevuto dalla stessa di corrispondergli la somma di 500 euro, somma pretesa senza specificarne il motivo, l'aveva minacciata di morte, e che per costringerla a pagare aveva iniziato a spaccare mobili e suppellettili.

La denunciante riferiva ai poliziotti che in passato, precisamente nel dicembre del 2014, aveva denunciato il figlio per le continue percosse e minacce di cui si era reso responsabile nei suoi confronti, tutte le volte che rispondeva negativamente alle continue richieste di denaro. Nella circostanza il G.I.P. del Tribunale di Trani emise un provvedimento cautelare di allontanamento dalla casa familiare per il giovane, in seguito revocato, avendo poi la mamma rimesso la querela.

La donna colta da un malore è stata soccorsa e trasportata con un'ambulanza in ospedale per le cure del caso, al termine delle quali, è stata dimessa con 5 giorni di prognosi.

A seguito della denuncia formalizzata dalla vittima negli uffici del Commissariato di PS, il personale operante insieme alla nuora della donna, si recava presso l'appartamento della vittima al fine di appurare se nel frattempo il giovane aveva fatto rientro a casa.

Difatti l'accertamento risultava positivo poiché l'uomo aveva era in casa e si rifiutava di aprire la porta. Solo dopo lunghe insistenze e trattative l'arrestato apriva la porta alla cognata ma, alla vista dei poliziotti li apostrofava in malo modo, e all'invito di recarsi presso gli Uffici di Polizia opponeva viva resistenza. Dopo le formalità di rito, l'arrestato è stato condotto presso la Casa Circondariale di Trani a disposizione dell'A.G. procedente.


21/11/2015

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