Due uomini, appartenenti al clan “Telegrafo - Montani”, sono ritenuti mandante ed esecutore dell’omicidio di PETRONE Giuseppe, ucciso la sera del 25 gennaio 2012
Ieri mattina, a Bari, la Polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP del Tribunale di Bari, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di due uomini di 32 e 33 anni, appartenenti al clan “Telegrafo - Montani” operativo nel quartiere San Paolo di Bari, ritenuti responsabili, a vario titolo, dell’omicidio di PETRONE Giuseppe e di porto e detenzione di armi da fuoco.
La sera del 25 gennaio 2012 Petrone, mentre percorreva a piedi le strade del quartiere San Paolo, venne attinto alle spalle da tre colpi d’arma da fuoco esplosi da un soggetto che subito dopo si dileguò.
La vittima, con precedenti di Polizia anche per reati associativi, nel 1997 era stata tra i destinatari di un’ordinanza di custodia cautelare che aveva colpito i vertici dei clan “Telegrafo” e “Montani”.
Le indagini condotte dal personale della Squadra Mobile, supportate da numerose attività tecniche e, successivamente, dalle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, sono state sin da subito indirizzate verso un contesto passionale che, tuttavia, ha visto come protagonisti soggetti vicini alla criminalità organizzata di questo Capoluogo nelle vesti di vittima, autori e persone informate sui fatti.
L’attività investigativa, resa particolarmente difficoltosa dall’atteggiamento omertoso dei soggetti coinvolti, ha consentito di individuare, nei destinatari del provvedimento cautelare, il mandante e l’esecutore materiale dell’omicidio; il movente è stato individuato nelle avances che la vittima avrebbe fatto alla compagna di Capodiferro, elemento di vertice del clan “Montani”, all’epoca dei fatti detenuto.