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NON SI FERMA L’AZIONE DI CONTRASTO DELLA POLIZIA DI STATO AL NARCOTRAFFICO

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Stretta di vite nel contrasto al narcotraffico, altri due magrebini finiti in cella per essere stati trovati in possesso di circa un etto e mezzo di sostanza stupefacente.

Sono:

  1. Y. O. nato nel 1972 in Tunisia, alias H. Y. nato  nel 1972 in Algeria, alias B.Y. O.,  alias B.O. W. nato nel 1972 in Tunisia; alias B.O. W. nato nel 1972 in Tunisia; alias A. A. nato nel 1972 in Iraq; alias B.Y. A. nato il nel 1973 in Tunisia; alias A.M. nato nel 1973 in Algeria; alias W. Y. nato nel 1973 in Tunisia; alias H. M., alias A. M. nato nel 1973 in Algeria; alias B.Y. S. nato nel 1973 in Tunisia; alias I. A. nato nel 1974 in Marocco; con precedenti per violazione di domicilio, percosse, danneggiamento, resistenza a P.U., ricettazione, spaccio di sostanze stupefacenti e tentato omicidio;
  2.  C. J., alias C. J., alias C. J., alias A. H., alias A. M., alias C. J., alias C. G., alias J. S., alias J. J. , alias C. J., alias C. J. nato nel 1978 in Tunisia; alias  H. M., alias A. A., alias A. A., alias A. A. , nato nel 1978 in Marocco; alias A. M.  nato nel 1980 in Marocco; alias A. M. nato nel 1985 in Marocco; con precedenti per percosse, violenza e resistenza a P.U., evasione, spaccio di sostanze stupefacenti, irregolare, sedicente, senza fissa dimora.

    Dopo un lungo percorso criminale compiuto a Brescia, i due tunisini si erano trasferiti in questo centro, ma nonostante si fossero inseriti da poco nell’ambiente criminale aretino, la professionalità degli uomini della Squadra Mobile ha permesso di individuare i due spacciatori e trarli in arresto in flagranza di reato.

    Si muovevano nelle zone di Saione e Campo di Marte e le loro frequentazioni avevano immediatamente destato i sospetti degl’investigatori.

    I poliziotti della narcotici, dopo aver assistito ad un incontro dei due tunisini con un noto spacciatore locale, hanno deciso di effettuare un controllo approfondito.

    Lo Y. O. ed il C. J. sono stati fermati nel parco adiacente questa via Andrea Doria e sono stati trovati in possesso di poche dosi di sostanza stupefacente.

    Dopo questo primo controllo, la perquisizione è stata estesa anche al domicilio aretino dello Y. O., dove, però, gli operatori non hanno trovato nulla che potesse ricondurre ad un’attività di spaccio.

    Nei confronti dei due uomini, che detenevano sia eroina, che cocaina ed hashish, le prove raccolte non erano sufficienti a dimostrare altro se non una detenzione sanzionabile con un illecito amministrativo e riconducibile all’uso personale o ad uno spaccio di lieve entità.

    Tuttavia, l’esperienza degl’investigatori, prima di decidere di effettuare l’intervento, li aveva portati a notare alcuni movimenti sospetti che i due spacciatori avevano compiuto nei pressi di un ciclomotore parcheggiato su strada ed apparentemente abbandonato.

    Proprio il vano sottosella di quel ciclomotore, nella disponibilità degli spacciatori, ha svelato la vera natura dell’attività dei due magrebini permettendo agli operatori della Squadra Mobile di rinvenire e sottoporre a sequestro:

  1. 0,52 grammi di cocaina suddivisi in 3 buste pronte per lo spaccio al dettaglio e 10 buste da circa 3.41 grammi ciascuna, per un totale di 34.64 grammi di cocaina sequestrati;
  2. 1,6 grammi di eroina suddivisi in 8 buste pronte per lo spaccio al dettaglio e 16 buste da circa 4.43 grammi ciascuna, per un totale di 72.42 grammi di eroina sequestrati;
  3. 2,5 grammi di hashish sequestrati;
  4. 95 euro in contanti.

    Lo stupefacente sequestrato avrebbe permesso il confezionamento di oltre cinquecento dosi, per un valore commerciale di circa diecimila euro sulla piazza aretina.

    L’egregio lavoro degli investigatori ha permesso così che scattassero per entrambi i tunisini le manette.

    I due sono stati portati in Questura, foto segnalati ed accompagnati in carcere dove ieri hanno subito il giudizio di convalida ad esito del quale il Giudice, considerate le prove raccolte ed i precedenti dei due criminali, ha ritenuto di dover applicare  loro la custodia cautelare in carcere.

     

     

     


07/05/2017

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