Questura di Ancona

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OPERAZIONI LAMPO DELLA SQUADRA VOLANTE

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TRONCHESI SEQUESTRATA

SVENTATO FURTO NEL CENTRO CITTADINO, SEDATA LITE FAMILIARE, 3 PERSONE DENUNCIATE

Fermata e denunciata dalla Squadra Volante una coppia di pluripregiudicati, lui cittadino algerino di 30 anni e lei, una cittadina italiana di 44 anni, in Italia senza fissa dimora,  specializzati nei furti in appartamento.

Ieri pomeriggio verso le ore 15.00 una pattuglia della Squadra Volante durante l’attività di controllo del territorio notava i due individui in questa via Montebello che si aggiravano con fare sospetto tra gli stabili, sbirciando tra gli elenchi dei citofoni e osservando attentamente le finestre che si affacciano lungo la via.

Alla vista della “Pantera” delle Volanti i due si sedevano sul marciapiede fingendo effusioni amorose mentre l’uomo, con mossa fulminea, lanciava qualcosa sotto un’autovettura parcheggiata, cercando con il piede di allontanarla il più possibile da loro.

Mossa alquanto goffa ed azzardata che non passava inosservata agli occhi attenti degli operatori della Volante che immediatamente raggiungevano la coppia identificandola.

Sotto l’autovettura, davanti ai piedi dei due pluripregiudicati spuntava l’impugnatura di una grossa tronchesi, lunga 63 cm.

I due, dopo aver declinato le proprie generalità, si chiudevano in un mutismo non giustificando né la loro presenza in quella zona della città né tantomeno il possesso di quell’attrezzo da carpenteria, di solito usato dai malviventi per spezzare catene, lucchetti, inferriate leggere.

Accompagnati in Questura, dopo le formalità di rito venivano entrambi denunciati per possesso di arnesi atti allo scasso in concorso aggravato dalla recidiva.

 

 

 

Risolutivo e provvidenziale l’intervento della Squadra Volante della Questura di Ancona che ieri pomeriggio, verso le 17.00 interveniva in questa via Manzoni dove era stata segnalata una lite familiare.

Immediatamente gli agenti delle Volanti giungevano sul posto e notavano un gruppo di persone davanti all’atrio di uno stabile intente a seguire i movimenti e le parole di un individuo che posizionatosi davanti all’ingresso del palazzo brandiva un coltello e urlava loro di non entrare.

Alla vista della Polizia l’uomo con scatto fulmineo saliva le scale e si barricava all’interno dell’appartamento dell’anziano zio urlando improperi e frase ingiuriose ai poliziotti.

Gli agenti raccoglievano il racconto dei presenti, tutti parenti dell’uomo, un cittadino italiano, classe 1969, residente nel capoluogo già conosciuto alle Forze dell’Ordine per reati contro il patrimonio e in materia di sostanze stupefacenti, il quale si era recato nello stabile dove risiede la sua famiglia per chiedere del denaro.

Davanti al rifiuto il quarantasettenne metteva in essere un comportamento aggressivo, sbattendo porte, spintonando i familiare e  minacciando verbalmente gli stessi per convincerli a farsi consegnare qualche spicciolo;  per avvalorare le sue parole afferrava dalla tasca dei pantaloni un coltello a serramanico lungo 17 cm e cominciava a brandirlo nell’aria.

I poliziotti raggiunto il pianerottolo dell’appartamento incominciavano a tessere un lungo dialogo con l’uomo cercando in tutti i modi di convincerlo ad aprire la porta e a desistere da qualsiasi atto intimidatorio nei confronti dell’anziano zio, un uomo di 75 anni, chiuso con lui nello stabile.

Dopo circa mezz’ora gli agenti, mettendo in campo tutte le tecniche operative e comunicative del caso, lo invitavano a fumare insieme una sigaretta per poter parlare più liberamente e ascoltare “le sue ragioni”.

Rassicurato da quell’invito amicale, apriva appena uno spiraglio della porta, quanto bastava perché gli agenti riuscissero ad entrare e bloccarlo.

Messo in sicurezza sia l’aggressore che lo zio e tutti i familiari, i poliziotti rinvenivano sul divano della sala da pranzo il coltello utilizzato dall’uomo per intimidire i suoi cari.

Affidato alle cure specialistiche del personale medico del 118, veniva denunciato per il reato di minaccia aggravata.

 

                                        

 

 

 

Un vistoso tatuaggio sul braccio di tipo tribale gli è stato fatale, inchiodandolo alle proprie responsabilità e procurandogli una denuncia per furto.

Ieri pomeriggio, verso le 16.00, un dipendente di una ditta sita in zona Piano San Lazzaro richiedeva l’intervento della Polizia in quanto ignoti gli avevano trafugato il proprio telefono cellulare.

Immediatamente una pattuglia della Squadra Volante raggiungeva il posto e raccoglieva il racconto del malcapitato.

L’operaio raccontava di aver appoggiato il proprio I-Phone sul banco da lavoro e di essersi abbassato per recuperare della merce, quanto alzatosi notava un individuo che fuggiva a gambe levate e constatava amaramente che il proprio telefono cellulare era sparito.

Raccolti tutti gli elementi utili per risalire al malvivente, gli agenti delle Volanti battevano palmo a palmo tutta la zona a caccio dell’uomo “tatuato”.

In prossimità della scalinata che si affaccia in via Marconi, i poliziotti notavano un soggetto che aveva tutte le caratteristiche evidenziate dal derubato.

L’uomo, cittadino italiano, originario della Sicilia, classe 1976, pluripregiudicato per reati contro il patrimonio e la persona, alla vista della “Pantera” si dava ad una precipitosa fuga.

Gli agenti lo inseguivano e riuscivano a bloccarlo ed identificarlo alla fine di via Marconi.

Dalla perquisizione personale riemergeva da una tasca dei pantaloni il telefono cellulare appena trafugato.

Accompagnato presso gli Uffici della Questura veniva denunciato per furto.

L’I-phone veniva restituito subito al legittimo proprietario.

 

 

Gli agenti della Squadra Volante non potevano credere ai propri occhi quando ieri sera un cittadino italiano si recava negli Uffici della Questura per consegnare all’Ispettore di turno 100 euro in due banconote da 50 euro che aveva appena rinvenuto all’interno di un bancomat sito in piazza Italia.

L’onesto cittadino, classe 1967, residente in provincia, raccontava che nell’apprestarsi ad effettuare un prelievo presso lo sportello automatico, si avvedeva che nella bocchetta erogatrice vi erano delle banconote.

Tra il plauso della Polizia l’uomo veniva rassicurato del fatto che sarebbero state avviate immediatamente tutte le indagini per risalire al proprietario.

Questa mattina, alle ore 13.00 gli agenti delle Volanti riconsegnavano il denaro alla legittima proprietaria: una donna, cittadina italiana, classe 1961, residente nel capoluogo.

La donna meravigliata e alquanto riconoscente nei confronti del cittadino, raccontava che ieri sera, dopo aver effettuato un prelievo presso lo sportello automatico riceveva un’importante telefonata. Presa dalla conversazione si dimenticava di ritirare il denaro già erogato e una volta tornata a casa si avvedeva dell’errore, rassegnatasi di non ritornare mai più in possesso dei suoi 100 euro.

Una telefonata della Squadra Volante, invece, le comunicava la felice notizia.

Il Questore Capocasa esprime un plauso e un sincero ringraziamento all’onesto cittadino, modello di legalità, onestà e moralità,  esempio per una società moderna in cui i predetti valori vengono sottaciuti e scalzati da sentimenti di opportunismo e prevaricazione.


30/06/2016

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