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Operazione MERCURIO

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Arrestati tre soggetti ritenuti responsabili dei reati di associazione mafiosa e favoreggiamento aggravato.

AGRIGENTO: la Polizia di Stato ha arrestato tre soggetti ritenuti responsabili dei reati di associazione mafiosa e favoreggiamento aggravato.
Alle prime ore di oggi 08.04.2008, le Squadre Mobili delle Questure di Agrigento e Palermo, con l'ausilio dei Reparti Prevenzione Crimine di Palermo e Catania, hanno tratto in arresto, in esecuzione dell'ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere nr. 3607/08 R.G.N.R. e nr. 2989/08 R.G.G.I.P, emessa in data 31.03.2008 dal G.I.P. del Tribunale di Palermo, su richiesta della Procura della Repubblica - Direzione Distrettuale Antimafia - presso il Tribunale di Palermo:
• SARDINO GIUSEPPE classe 1936 nato a Canicattì residente a Naro (AG) incensurato, commerciante;
• VELLINI CARMELO classe 1933 di Naro (AG) con precedenti per omicidio, pensionato;
• MANISCALCHI Gaetana detta LUISA classe 1971 di Naro (AG), di professione avvocato, dipendente della Azienda Siciliana Trasporti.
Le indagini, anche tecniche, condotte dalle Squadre Mobili di Agrigento e Palermo, si sono svolte nel più ampio ambito della cattura di FALSONE Giuseppe, classe 1970, latitante, attuale capo della provincia mafiosa di Agrigento.
SARDINO Giuseppe e VELLINI Carmelo sono indagati perché a carico loro sussistono gravi indizi di colpevolezza in ordine ai reati di cui sopra, in quanto ritenuti facenti parte, in concorso ed unitamente ad altre numerose persone, tra cui FALSONE Giuseppe e DI GATI Maurizio, dell'associazione mafiosa denominata "Cosa Nostra".
In particolare entrambi avrebbero fatto parte della famiglia mafiosa di Naro, costituendo, nel tempo, punti di riferimento dei vari rappresentanti provinciali, occupandosi anche della latitanza di ciascuno di essi e della trasmissione di messaggi e comunicazioni tra gli essi, la famiglia di Naro e gli altri esponenti di vertice dell'associazione.
MANISCALCHI Gaetana in particolare è indagata per il reato di favoreggiamento aggravato dall'art. 7 DL 152/91 (antimafia) per avere rivelato a Sardino Giuseppe, l'esistenza di indagini in corso sul territorio di Naro volte alla cattura del latitante FALSONE Giuseppe.
Contestualmente sono state eseguite decine di perquisizioni.
Nel corso di una di queste, all'interno di un casolare, posto nelle adiacenze della proprietà di SARDINO Giuseppe, sono state rinvenute, conservate in ottimo stato, numerose armi lunghe, munizioni ed esplosivo, fra i quali anche quattro fucili con canne mozzate.
In conseguenza di ciò il proprietario del casolare COSTANZA Giuseppe classe 1936, è stato tratto in arresto in flagranza di reato. Il COSTANZA è zio di COSTANZA Antonio di Favara, scomparso nel 1995 per lupara bianca, quest'ultimo padre del COSTANZA Calogero classe 1980, tratto in arresto nell'ambito dell'operazione di Polizia, denominata "CAMALEONTE", quale punto di riferimento del latitante FALSONE Giuseppe.
Il casolare in questione, potrebbe essere stato uno degli ultimi ricoveri del citato latitante.
Sono stati impegnati circa cento operatori di polizia, comprese le unità cinofile della Questura di Palermo e unità elimontata del IV Reparto Volo di Palermo e la Squadra Artificieri di Palermo.
09/04/2008

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