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Ex ultrà e detenuto si finge malato e lavora in centro: torna in carcere grazie alle indagini della Polizia di Stato

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Aggravamento misura

È finito nuovamente in carcere il 52enne veronese che, poco più di un anno fa, era stato arrestato per i reati di estorsione e rapina. Grazie alle indagini condotte dalla Polizia di Stato, l’uomo è stato smascherato dopo aver tentato, più volte, di evadere dai domiciliari: aveva finto di essere in gravi condizioni di salute, ma di nascosto lavorava come addetto alla sicurezza in pieno centro.

Pluripregiudicato dal ’92, aveva a suo carico numerosi precedenti per truffa, rapina, estorsione, furto aggravato, violenza e minacce a pubblico ufficiale, spaccio di sostanze stupefacenti, calunnia, diffamazione e reati da stadio, per i quali era stato già daspato nel 2007.

Nel 2023, ancora, era stato condannato per i reati di estorsione e rapina: all’epoca dei fatti, il Tribunale di Milano aveva disposto l’esecuzione della pena nei suoi confronti nel regime di detenzione domiciliare a causa delle gravi condizioni di salute da cui risultava affetto, che richiedevano costanti contatti con i presidi sanitari territoriali. Proprio per questo, l’uomo era stato autorizzato ad allontanarsi dalla propria abitazione soltanto per motivi di salute e previa obbligatoria comunicazione alla Divisione Anticrimine della Questura di Verona.

Ma la sua malattia si è rivelata più volte una scusa e, nell’ultimo mese, una vera e propria finzione.

Già lo scorso anno, infatti, era stato ammonito dal Tribunale di Sorveglianza perché rintracciato dalla Polizia di Stato fuori dalla propria abitazione e senza essere stato autorizzato.

Due volte ancora, poi, era già stato smascherato dai poliziotti: dopo aver ricevuto una sua comunicazione in cui dichiarava di doversi recare in ospedale per una visita medica, gli agenti avevano poi accertato che in realtà, in quei giorni, non era stato sottoposto ad alcun controllo o terapia.

Ma gli ultimi, più gravi, tentativi di ingannare la polizia sono stati sventati qualche giorno fa, quando l’uomo è stato riconosciuto da un poliziotto fuori servizio mentre indossava l’uniforme da addetto alla sicurezza di una ditta in occasione di un evento in centro città: anche in quella circostanza, ovviamente – come poi accertato dagli agenti della Divisione Anticrimine – l’allontanamento dalla sua abitazione non risultava essere autorizzato né comunicato all’ufficio.

Le successive indagini condotte dai poliziotti hanno consentito di appurare non solo l’ennesima violazione delle prescrizioni impartite con la condanna, ma l’evidente aggravamento del suo profilo di pericolosità sociale: motivi per i quali il 52enne veronese è finito nuovamente in manette. Questa volta, dovrà scontare la sua pena in carcere.

 


03/05/2024

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