“Pizzicato” dalla Polizia di Stato, viene ripristinata la misura cautelare in carcere
Incurante del regime degli arresti domiciliari a cui era sottoposto, D.A., ha continuato ad uscire spensierato con gli amici e, sprezzante delle conseguenze, ha postato sui social network, con tanto di braccialetto elettronico in bella mostra, foto ricordo degli incontri. Condotta che non è sfuggita agli investigatori del Commissariato Prenestino, diretto da Roberto Arneodo, che mai hanno perso di vista il soggetto. Infatti, dopo un attento monitoraggio del profilo social dell’uomo, hanno avuto la conferma della violazione del regime di “detenzione domiciliare” a cui era sottoposto e che, tra l’altro, imponeva il “divieto di comunicare con persone diverse da quelle che con lui coabitano o che lo assistono”. La violazione degli obblighi detentivi, inoltre è apparsa in tutta la sua evidenza dagli scatti fotografici postati ove era chiaramente visibile alla caviglia destra dell’uomo il dispositivo elettronico di controllo.
Le condotte plurirecidive sono state pertanto segnalate all’Autorità Giudiziaria, la quale, preso atto dei comportamenti “sprezzanti” del soggetto, ha emesso un’Ordinanza di ripristino della misura cautelare in carcere. Misura che è stata eseguita nella giornata di eri
dagli investigatori del Commissariato Prenestino in località Amelia (TR) dove l’uomo dimorava presso la Comunità d’Incontro