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48 tunisini a bordo di una barchetta in legno.

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sbarco migranti

Al comando del natante un tunisino appartenente all’organizzazione fermato dalla Polizia.

La Polizia a seguito dello sbarco di ieri ha raccolto gravi indizi di colpevolezza a carico di un cittadino tunisino. In data 23.09.2017 la Nave “PROTECTOR”, della Marina Militare Inglese, prestava assistenza a due unità navali della Guardia Costiera Italiana per la segnalata presenza di una barca in legno dalle scarse condizioni di galleggiabilità. Si traevano in salvo i complessivi 48 migranti che occupavano l’imbarcazione in legno. Al termine delle operazioni di salvataggio, i migranti venivano condotti presso il porto di Pozzallo, dove giungevano alle ore 11:00 del 24.09.2017. Gli uomini della Polizia di Stato - Squadra Mobile Questura di Ragusa - con la partecipazione di un’aliquota della Guardia di Finanza di Pozzallo ed una dei Carabinieri hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto il comandante dell’imbarcazione per altro già espulso in passato dall’Italia. Investigare sugli eventi costituiti da migranti tutti della stessa nazionalità dello scafista non è mai facile in quanto i passeggeri testimoni temono ripercussioni nel loro paese natale e non vogliono parlare con la Polizia. Nonostante le ritrosie e le paure dei passeggeri, la professionalità degli investigatori ha permesso di acquisire gravi indizi di colpevolezza a carico dello scafista anche in questo caso. I migranti hanno pagato circa 2000 euro cadauno per partire dalle coste tunisine e raggiungere l’Italia. Il loro obiettivo è quello di arrivare in spiaggia per poi disperdersi, ma sono stati intercettati dalle motovedette della Guardia Costiera. Al termine delle indagini, grazie al riscontro sulle impronte digitali effettuato dalla Polizia Scientifica della Questura di Ragusa, è stato possibile appurare che lo scafista aveva già fatto ingresso, in passato, in Italia ma era stato respinto alla frontiera. Al termine delle indagini, gli scafisti sono stati associati presso la casa circondariale di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria iblea competente territorialmente. La Squadra Mobile di Ragusa, confrontando gli elementi raccolti dalla Polizia Scientifica, ha tratto in arresto un tunisino che era già stato espulso proprio da Ragusa con provvedimento del Prefetto ibleo. L’uomo non avrebbe dovuto fare ingresso in Italia per 5 anni, pertanto è stato arrestato. Le indagini condotte dalla Polizia Giudiziaria, hanno permesso anche questa volta di sottoporre a fermo di indiziato di delitto il responsabile del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Al termine dell’Attività di Polizia Giudiziaria, coordinata dalla Procura della Repubblica di Ragusa, gli investigatori hanno ristretto gli scafisti che dopo le formalità di rito e l’identificazione da parte della Polizia Scientifica sono stati condotti presso il carcere di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria Iblea impegnata in prima linea sul fronte immigrazione.


25/09/2017

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