Alle prime ore di questa mattina, personale della Polizia di Stato della Questura di Potenza, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Potenza, ha dato esecuzione a provvedimenti cautelari disposti dal Gip del Tribunale del capoluogo, nei riguardi di sette persone, tutte di Melfi, resesi responsabili - a vario titolo - di usura, estorsione e detenzione illegale di armi da fuoco e munizionamento. L'attività d'indagine, condotta dalla Squadra Mobile potentina, si è sviluppata nell'ambito di fatti di criminalità organizzata ed ha permesso di acquisire gravi indizi di reità nei confronti di due fratelli, di un loro nipote e di una quarta persona, per dei prestiti di denaro a tassi usurari concessi a un medico ginecologo di Melfi e a carico di un uomo e dei suoi due figli, per prestiti di denaro a tassi usurari concessi a un medico dentista, un piccolo imprenditore edile e un operaio della zona industriale di Melfi, nei riguardi dei quali non esitavano a compiere delitti di estorsione per il recupero dei ratei insoluti. L'indagine - la prima del genere condotta in quel territorio - ha permesso, inoltre, di accertare la detenzione illegale e il porto in luogo pubblico di una pistola e relativo munizionamento da parte di uno degli indagati, raggiunto pochi giorni fa da un altro provvedimento cautelare nell'ambito dell'indagine condotta sull'assegnazione degli appalti e lavori da parte del Comune di Melfi. Le attività investigative, particolarmente difficoltose per lo spessore criminale degli usurai e per la non sempre completa collaborazione delle vittime, fortemente assoggettate e minacciate anche di morte, hanno disvelato l'esistenza di un vasto fenomeno delittuoso presente sul territorio del vulture-melfese, con consolidati protocolli operativi e modalità di erogazione e recupero del denaro.