Nella scorsa notte del 9 Agosto 2019, verso le ore 01,00 a La Thuile, una pattuglia della Polizia di Stato in servizio di retrovalico presso l’Ufficio di Frontiera del Monte Bianco, notava lungo la SS26, nei pressi di La Thuile, una Renault Scenic con targa francese in transito in direzione Francia.
A poca distanza da questa autovettura, transitava un furgone RENAULT TRAFIC di colore bianco anch’esso con targa francese.
Il conducente del furgone, notando la presenza di un veicolo della Polizia di Stato, accelerava lungo la strada che sale da La Thuile al colle del Piccolo S. Bernardo verso il confine, fino a perdere il controllo del mezzo e urtare il terrapieno sul lato destro della carreggiata in prossimità di un tornante.
Immediatamente dopo l’urto, l’autista saltava giù dal mezzo, ormai inutilizzabile, dandosi a precipitosa fuga nel buio sul versante della montagna, facendo perdere le proprie tracce. Venivano attivate le ricerche dello stesso che considerate le condizioni di tempo (orario notturno con illuminazione assente) e luogo (territorio alpino impervio) dopo oltre un’ora venivano interrotte.
All’interno del furgone venivano trovati, stipati nel vano di carico, adibito al trasporto merci privo di aerazione e di luce, nr. 10 passeggeri, cittadini di etnia curda, tra cui due donne e un nucleo familiare con tre minori. Il personale operante ravvisava, in questa situazione, i tratti distintivi del modus operandi del favoreggiamento dell’immigrazione clandestina mediante l’utilizzo di una prima autovettura con funzioni di staffetta e un secondo veicolo destinato al trasporto di clandestini.
Una seconda pattuglia della Polizia di Frontiera notava a circa 400 metri a monte dell’incidente, la presenza della RENAULT SCENIC, che nel frattempo sostava all’interno di una piazzola isolata, per evitare i controlli in atto lungo la statale in quel momento priva di traffico.
Il conducente della stessa veniva identificato come cittadino iracheno K.M.A.M. di anni 27, regolare in Italia avendo ottenuto un permesso di soggiorno per motivi umanitari e veniva pertanto arrestato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
I passeggeri rintracciati all’interno del furgone, si presentavano agli operatori della Polizia di Frontiera provati dalle condizioni inumane del viaggio nel vano di carico.
Gli stessi venivano accompagnati per l’identificazione presso gli uffici della Sottosezione Polizia di Frontiera Traforo Monte Bianco, dove comunque venivano visitati da personale medico e rifocillati con generi di conforto da parte della Protezione Civile regionale, nel frattempo attivati dalla Polizia di Frontiera.
L’arrestato veniva sottoposto a rilievi fotodattiloscopici presso il posto di fotosegnalamento della Sottosezione Polizia di Frontiera Traforo Monte Bianco con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina con l’aggravante delle condizioni inumane di trasporto che avevano messo a rischio l’incolumità delle persone trasportate.
Un minore che risultava non accompagnato, sentiti i competenti servizi regionali, veniva affidato ad una specifica struttura regionale.
Terminati gli atti di rito, l’arrestato veniva portato presso la casa circondariale di Brissogne (AO) così come disposto dal PM di turno.